Le parole dell’Aquila celeste
Nel canto XVIII del Paradiso Dante e Beatrice salgono al sesto cielo, quello di Giove, dove vedono un grande numero di anime splendenti – le anime dei Giusti – che si muovono disponendosi nella forma di lettere dell’alfabeto in modo tale da scrivere nel cielo una frase che è un ammonimento diretto ai governanti terreni: «Diligite iustitiam qui iudicatis terram»[1]. Altri spiriti luminosi scendono poi a disporsi nell’ultima M della scritta trasformandola a poco a poco nella figura di un’aquila, simbolo dell’Impero, al quale secondo [...]