Premessa (bolognese)
Dante, nel De Vulgari Eloquentia (I.XV e II.VII), individua il pregio estetico del vernacolo bolognese nella sua gradevole suavitas. Il Poeta aveva una grande dimestichezza con Bologna, dove pare che abbia spesso soggiornato, e nella Divina Commedia troviamo diversi personaggi e uomini politici bolognesi dal tardo Duecento. Tra costoro c’è Venedico Caccianemici, che Dante incontra, e con il quale scambia qualche battuta, nella bolgia dei ruffiani (Inf., XVIII, 46‑63). In effetti questo signore non era particolarmente raccomandabile: era bolognese, ma appoggiava le mire dinastiche degli [...]